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Dopo gli incontri di formazione e preparazione, è iniziato anche al Rebaudengo il cammino dall’azione 6 del progetto Labs to Learn. Di seguito il report di don Gigi Cerruti, responsabile dell’Oratorio del Rebaudengo.

Il primo incontro del COmmunity Lab nel nostro centro è nato dopo una riunione propedeutica tra il referente per il Rebaudengo, il personale di GO, il personale di Diskolè e quello dell’oratorio fatta per indirizzare il cammino. In tale riunione vista la conformazione della casa fatta da ben 7 ambienti pastorali la maggior parte dei quali non riconducibili a questo progetto, e visto il conseguente percorso già avviato per la scrittura del PEPS, si era richiesto di volgere l’attenzione di questa azione a rinforzare una alleanza territoriale tra scuole statali presenti sul territorio e casa salesiana, che è già in corso d’opera e che avrebbe potuto portare un bel frutto di collaborazione e condivisione di intenti data la situazione che si sta vivendo. Ciò non è stato possibile per scelta dei coordinatori.

Si è dato quindi corso a questo cammino che vede coinvolta l’equipe educativa dell’oratorio (formata dal suo incaricato, dalla suora FMA, dagli educatori e dai ragazzi del servizio civile), il direttore della casa e il direttore del CFP, la referente del CFP per il progetto, la referente dell’aspetto amministrativo, a queste persone si è aggiunta una animatrice come rappresentante del mondo dei gruppi formativi. Il direttore della casa ha preso la parola presentando i vari partecipanti, dopodichè si sono presentate le operatrici Generazione Oratori che hanno introdotto il lavoro presentando il cammino in via di realizzazione. Si è quindi passati alla attivazione dei partecipanti i quali hanno raccontato chi sono e il contesto di riferimento in cui operano visto dal loro punto di vista elencando, a partire da uno stimolo, delle parole che descrivessero il proprio operato:

GIOIA – VICINANZA – INCLUSIONE – RICERCA – ASCOLTO – TENACIA – VICINANZA – PENSIERO – CONDIVISIONE – VUOTO – RISVEGLIO

Il successivo scambio ha evidenziato la necessità e l’importanza di lavorare insieme sottolineando la positiva del cammino che è già in atto. Si è poi proceduto a scegliere la data del secondo incontro individuata in mercoledì 17 dicembre 2020 lasciandoci con un compito “a casa”: descrivi per scritto e brevemente, un episodio per te significativo in cui ritieni di essere stato educato da qualcuno..

Nel pomeriggio di venerdì 11 Dicembre , tramite un collegamento online, si è svolto il primo incontro del percorso di Community Lab, condotto dall’équipe educativa del don Bosco, l’Istituto salesiano di Casale Monferrato.

Tramite le parole di Simona Dametto, educatrice, raccontiamo l’appuntamento:

Famiglia, sogno, casa, ascolto… E poi accoglienza, crescita, felicità, appartenenza, possibilità. Sono le parole chiave belle e significative emerse nel primo incontro-confronto on line che ha inaugurato il percorso formativo relativo al progetto “Labs to learn”, al quale partecipa il “Don Bosco” di Casale.

L’équipe che ha approfittato della proficua occasione formativa, gestita e coordinata sapientemente da Veronica Iotti, Emanuele Fusi e Martina Bacci, è composta dal direttore dell’Opera Salesiana don Marco Durando e da educatori ed animatori appartenenti a diverse generazioni e gruppi, circostanza che ha contribuito alla ricchezza dello scambio e della condivisione.

“Una parola che racconti la mia esperienza nella nostra casa salesiana”: questo la prima suggestione suggerita per avviare una riflessione personale e di gruppo attraverso una rilettura del proprio vissuto. Ciascuno ha liberamente offerto agli altri il proprio contributo, dal quale sono emerse le parole chiave che definiscono non solo un ambiente, una struttura, ma soprattutto uno stile, un’esperienza, la possibilità di sperimentarsi, di crescere, di educarsi a scelte di vita importanti, solide, concrete.

Una valorizzazione generale del positivo, apprezzabile e motivante, non ha però impedito di soffermarsi anche su nodi, difficoltà, fatiche… E, sulla scorta del secondo stimolo “Quale domanda/problema vi ponete?” ecco emergere aspetti della situazione presente che indubbiamente suscitano interrogativi, pongono questioni, invitano ad un’ulteriore riflessione, volta a comprendere la complessità del presente, ad accettare la sfida del “rimanere” e ad allenare fantasia e risorse per progettare un futuro possibile.

Come appassionare i ragazzi all’Oratorio? Cosa offrire loro perché riscoprano il calore di una casa che accoglie, di persone che ascoltano, di un ambiente che li sappia rende protagonisti…? Come il Covid e questa emergenza sanitaria sta modificando l’Oratorio?

In poche parole: cosa farebbe don Bosco, qui ed ora, per far sentire la sua presenza e vicinanza alle giovani generazioni? Come accompagnare, sostenere, educare oggi? Da ultima, ma non meno importante, una provocazione che riguarda tutti coloro che si sentono impegnati in ambito educativo: perché si fatica a sentire il bisogno di formarsi…?

Ma oggi siamo qui per questo, e vogliamo continuare su questa strada, per confrontarci, riflettere, immaginare ciò che ancora non c’è… proprio come farebbe don Bosco. Ci lasciamo con un piccolo compito a casa: raccontare un episodio significativo nel quale ci sembra di aver educato qualcuno. Alla prossima… e buon cammino!

 

Simona Dametto, educatrice 

Emanuele Fusi, pedagogista ed esperto di educazione, riassume la situazione attuale del percorso di community lab in questo video sintesi in cui racconta le peculiarità dell’incontro tra formatori esterni e la comunità: le scoperte e le sorprese che ne derivano. In attesa di ulteriori aggiornamenti si propone, di seguito, il video.

Emanuele Fusi – Pedagogista

Martedì 1 dicembre l’Oratorio di Valdocco ha partecipato alla prima tappa del “Community Lab”, a guidare la serata è stato don Jimmy Muhaturukundo, che racconto così l’appuntamento:

“Io ho fatto la bozza, voi stenderete i colori”: l’Oratorio Valdocco e Gò per sognare il futuro

L’Oratorio di Valdocco sogna il futuro, il proprio futuro: con i giovani e per i giovani!

Dal sogno di un giovane prete è nata la felicità di milioni di ragazzi nel mondo e qui a Valdocco, primo oratorio di don Bosco, si sente ancora il grido “facciamo consistere la Santità nello stare sempre allegri”. Una san(t)a allegria che parla di gioia, voglia di spendersi (consumarsi) per gli altri, sguardo al Cielo e piedi ben saldi per terra. Questo Sogno è iniziato più di 150 anni fa, con don Bosco e … continua ogni giorno!

Martedì 1 dicembre l’Oratorio di Valdocco ha partecipato alla prima tappa del “Community Lab”, un percorso “laboratoriale” di quattro appuntamenti fatto insieme a giovani professionisti di Impresa Sociale. Salesiani, educatori, e giovani (universitari e non) che hanno a cuore l’oratorio si sono connessi ieri sera per il primo appuntamento su Meet per continuare l’opera di don Bosco. L’incontro, come nella migliore tradizione salesiana, riecheggiando le origini dell’Oratorio di Valdocco si è aperto con l’affidamento a Maria, prima del quale don Jimmy ha proposto ai partecipanti una pagina che quanto a sogni e a futuro è carismaticamente evocativa: Don Bosco che descrive ai suoi ascoltatori increduli, come l’avesse davanti, l’Oratorio che ancora non c’è! “Io abbozzo, voi stenderete i colori”. Questa la frase profetica del santo di Valdocco scelta come chiave, come motivo ispiratore del percorso.

Il lavoro e poi proseguito in un momento di conoscenza iniziale, nel quale dopo aver rotto il ghiaccio e creato un po’ di quel clima di famiglia tipicamente nostro  (dietro uno schermo non è uguale, vero, ma, ci si prova) gli amici di Gò ci hanno proposto un piccolo “esercizio per tornare alle radici”: ciascun partecipante è stato invitato a riassumere in una parola la propria esperienza “all’Oratorio di Valdocco. Ne è uscita una bella fotografia, anzi un bel mosaico, fatto di tante pietre preziose: famiglia, incontro, accanto, chiamata, braccia aperte, don Bosco, storia, orizzonte, amicizia, fede, cammino, condivisione, missione. E queste sono solo alcune. In Oratorio c’è posto e spazio per tutti, per chi ha piacere di giocare a pallone con gli amici, chi ha bisogno di fare i compiti, per chi desidera far del bene alla propria anima e agli altri. Per chi desidera partecipare alle molte iniziative proposte. Ma perché tutto questo avvenga è necessaria la generosità di tante persone, soprattutto giovani, pronti a spendersi per i più piccoli e specialmente i più poveri, mettendo a loro disposizione tempo e doti personali. La condivisione nata all’interno di Community Lab ha testimoniato ancora una volta che, Grazie a Dio ragazzi e giovani che accolgano la proposta educativa di don Bosco e si mettano in gioco, a Valdocco non mancano! Per loro e con loro l’Oratorio è in continua evoluzione; non sono i muri che attraggono i molti bambini ma la contagiosa allegria delle relazioni che si intrecciano nella casa salesiana.

Anche chi ci guida in questo progetto è stato subito contagiato dal sano entusiasmo e dalla voglia di camminare insieme con la consapevolezza che questi incontri porteranno a delle sfide concrete. Questo però non ci spaventa, anzi, mette in moto energie nuove: perché l’animatore salesiano è uno che non ha paura di tirarsi su le maniche né di sporcarsi le mani: come dice Papa Francesco “la giovinezza non è passività …no ai giovani da divano!”. Sembra di risentire don Bosco dire, “ci riposeremmo in Paradiso”.

Per come è iniziato Community Lab, il percorso iniziato con Gò, si prospetta un entusiasmante ed interessante cammino in “direzione futuro”: un futuro in cui salesiani e giovani camminano insieme, senza paura di buttare lo sguardo oltre l’orizzonte, fino a … vedere l’invisibile! Vedere “l’oratorio di Domani”.

don Jimmy Muhaturukundo

Nella serata di lunedì 16 novembre, tramite un collegamento online, si è svolto il primo incontro del percorso di Community Lab, condotto dal team di Generazione Oratori presso l’Istituto salesiano San Luigi di Torino.

Tramite le parole di Erika Castagneri, educatrice dell’housing SSPP e referente in Labs to Learn per questa azione di progetto, raccontiamo l’appuntamento:

Lunedì sera c’è stato il primo incontro delle CEP riunite dell’anno. Finalmente dopo tanto tempo che non ci si vedeva, abbiamo avuto modo di incontrarci per ricominciare il percorso da dove lo avevamo lasciato. L’incontro, visto il periodo, si è svolto per via telematica agevolano così la presenza di un maggior numero di persone che altrimenti avrebbero faticato ad esserci.

La prima parte dell’incontro è stata strutturata con il saluto della comunità salesiana, rappresentata da Don Claudio Durando, da un breve momento di preghiera proposto da don Mario Fissore. Giulia Venco ha riassunto a tutti il percorso che è stato fatto l’anno scorso e dove si è interrotto.

Quest’anno la CEP ha l’onore di accogliere due nuovi ospiti: Valentina Sacchetto ed i ragazzi dell’impresa sociale On che ci accompagneranno in questo nuovo anno con il progetto Go.

Alla serata i partecipanti sono stati tanti, eravamo una trentina: c’era l’auxilium rappresentato da Andrea e Massimo, c’era il meraviglioso gruppo di educatori, l’educativa di strada, la comunità minori, il CAM, l’oratorio, i ragazzi del progetto Tutela e poi ancora c’erano i ragazzi del collegio universitario, dell’housing, gli animatori dei gruppi formativi, la comunità filippina e le signore della caritas e del catechismo.

Nella seconda parte della serata ci siamo dedicati alla ricerca di una risposta ad una domanda per noi cruciale: “Quale parola rappresenta di più questo periodo?”. É stato un interessante momento di condivisione dove sono uscite parole quali: comunità, contatto, resilienza, legami, educare.

Alla fine della serata ci siamo lasciati con una domanda “sospesa”, da condividere nel prossimo incontro o semplicemente per ragionarci su: “Un episodio per te significativo in cui ritieni di essere stato educato da qualcuno..”. Con questa domanda ci siamo salutati e dati appuntamento per il 14 dicembre, ma non prima di aver scattato una bella foto di questa serata…distanti ma vicini!!!

Erika Castagneri, educatrice dell’housing Santissimi Pietro e Paolo

Buona la prima per la comunità locale di Bra! Anche se costretti dall’emergenza Covid a ripiegare su un incontro a distanza è stata decisamente buona la partecipazione al primo appuntamento dell’azione di comunità.
In tutto circa 30 presenti tra l’equipe dell’oratorio, il consiglio oratoriano, gli animatori dei gruppi, i giovani del triennio, i salesiani cooperatori. Insieme agli operatori dell’associazione Diskolè e GO impresa sociale hanno dato il via ai lavori dell’azione che ha come obiettivo il rafforzamento della rete educativa territoriale.
Soddisfatto il direttore Don Alessandro Borsello:
“la comunità è viva e, nonostante il momento difficile, ha risposto bene. Siamo solo all’inizio ma il segnale è incoraggiante. Ricco e interessante il confronto sui contenuti”.
Il prossimo incontro, sempre a distanza, è previsto per il 2 dicembre.

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