Emanuele Fusi, pedagogista ed esperto di educazione, riassume la situazione attuale del percorso di community lab in questo video sintesi in cui racconta le peculiarità dell’incontro tra formatori esterni e la comunità: le scoperte e le sorprese che ne derivano. In attesa di ulteriori aggiornamenti si propone, di seguito, il video.

Emanuele Fusi – Pedagogista

Martedì 1 dicembre l’Oratorio di Valdocco ha partecipato alla prima tappa del “Community Lab”, a guidare la serata è stato don Jimmy Muhaturukundo, che racconto così l’appuntamento:

“Io ho fatto la bozza, voi stenderete i colori”: l’Oratorio Valdocco e Gò per sognare il futuro

L’Oratorio di Valdocco sogna il futuro, il proprio futuro: con i giovani e per i giovani!

Dal sogno di un giovane prete è nata la felicità di milioni di ragazzi nel mondo e qui a Valdocco, primo oratorio di don Bosco, si sente ancora il grido “facciamo consistere la Santità nello stare sempre allegri”. Una san(t)a allegria che parla di gioia, voglia di spendersi (consumarsi) per gli altri, sguardo al Cielo e piedi ben saldi per terra. Questo Sogno è iniziato più di 150 anni fa, con don Bosco e … continua ogni giorno!

Martedì 1 dicembre l’Oratorio di Valdocco ha partecipato alla prima tappa del “Community Lab”, un percorso “laboratoriale” di quattro appuntamenti fatto insieme a giovani professionisti di Impresa Sociale. Salesiani, educatori, e giovani (universitari e non) che hanno a cuore l’oratorio si sono connessi ieri sera per il primo appuntamento su Meet per continuare l’opera di don Bosco. L’incontro, come nella migliore tradizione salesiana, riecheggiando le origini dell’Oratorio di Valdocco si è aperto con l’affidamento a Maria, prima del quale don Jimmy ha proposto ai partecipanti una pagina che quanto a sogni e a futuro è carismaticamente evocativa: Don Bosco che descrive ai suoi ascoltatori increduli, come l’avesse davanti, l’Oratorio che ancora non c’è! “Io abbozzo, voi stenderete i colori”. Questa la frase profetica del santo di Valdocco scelta come chiave, come motivo ispiratore del percorso.

Il lavoro e poi proseguito in un momento di conoscenza iniziale, nel quale dopo aver rotto il ghiaccio e creato un po’ di quel clima di famiglia tipicamente nostro  (dietro uno schermo non è uguale, vero, ma, ci si prova) gli amici di Gò ci hanno proposto un piccolo “esercizio per tornare alle radici”: ciascun partecipante è stato invitato a riassumere in una parola la propria esperienza “all’Oratorio di Valdocco. Ne è uscita una bella fotografia, anzi un bel mosaico, fatto di tante pietre preziose: famiglia, incontro, accanto, chiamata, braccia aperte, don Bosco, storia, orizzonte, amicizia, fede, cammino, condivisione, missione. E queste sono solo alcune. In Oratorio c’è posto e spazio per tutti, per chi ha piacere di giocare a pallone con gli amici, chi ha bisogno di fare i compiti, per chi desidera far del bene alla propria anima e agli altri. Per chi desidera partecipare alle molte iniziative proposte. Ma perché tutto questo avvenga è necessaria la generosità di tante persone, soprattutto giovani, pronti a spendersi per i più piccoli e specialmente i più poveri, mettendo a loro disposizione tempo e doti personali. La condivisione nata all’interno di Community Lab ha testimoniato ancora una volta che, Grazie a Dio ragazzi e giovani che accolgano la proposta educativa di don Bosco e si mettano in gioco, a Valdocco non mancano! Per loro e con loro l’Oratorio è in continua evoluzione; non sono i muri che attraggono i molti bambini ma la contagiosa allegria delle relazioni che si intrecciano nella casa salesiana.

Anche chi ci guida in questo progetto è stato subito contagiato dal sano entusiasmo e dalla voglia di camminare insieme con la consapevolezza che questi incontri porteranno a delle sfide concrete. Questo però non ci spaventa, anzi, mette in moto energie nuove: perché l’animatore salesiano è uno che non ha paura di tirarsi su le maniche né di sporcarsi le mani: come dice Papa Francesco “la giovinezza non è passività …no ai giovani da divano!”. Sembra di risentire don Bosco dire, “ci riposeremmo in Paradiso”.

Per come è iniziato Community Lab, il percorso iniziato con Gò, si prospetta un entusiasmante ed interessante cammino in “direzione futuro”: un futuro in cui salesiani e giovani camminano insieme, senza paura di buttare lo sguardo oltre l’orizzonte, fino a … vedere l’invisibile! Vedere “l’oratorio di Domani”.

don Jimmy Muhaturukundo

Tre minuti di tempo per scoprire le fondamenta del progetto Labs to Learn attraverso le parole dei componenti della Cabina di Regia…buona visione!

Nella serata di lunedì 16 novembre, tramite un collegamento online, si è svolto il primo incontro del percorso di Community Lab, condotto dal team di Generazione Oratori presso l’Istituto salesiano San Luigi di Torino.

Tramite le parole di Erika Castagneri, educatrice dell’housing SSPP e referente in Labs to Learn per questa azione di progetto, raccontiamo l’appuntamento:

Lunedì sera c’è stato il primo incontro delle CEP riunite dell’anno. Finalmente dopo tanto tempo che non ci si vedeva, abbiamo avuto modo di incontrarci per ricominciare il percorso da dove lo avevamo lasciato. L’incontro, visto il periodo, si è svolto per via telematica agevolano così la presenza di un maggior numero di persone che altrimenti avrebbero faticato ad esserci.

La prima parte dell’incontro è stata strutturata con il saluto della comunità salesiana, rappresentata da Don Claudio Durando, da un breve momento di preghiera proposto da don Mario Fissore. Giulia Venco ha riassunto a tutti il percorso che è stato fatto l’anno scorso e dove si è interrotto.

Quest’anno la CEP ha l’onore di accogliere due nuovi ospiti: Valentina Sacchetto ed i ragazzi dell’impresa sociale On che ci accompagneranno in questo nuovo anno con il progetto Go.

Alla serata i partecipanti sono stati tanti, eravamo una trentina: c’era l’auxilium rappresentato da Andrea e Massimo, c’era il meraviglioso gruppo di educatori, l’educativa di strada, la comunità minori, il CAM, l’oratorio, i ragazzi del progetto Tutela e poi ancora c’erano i ragazzi del collegio universitario, dell’housing, gli animatori dei gruppi formativi, la comunità filippina e le signore della caritas e del catechismo.

Nella seconda parte della serata ci siamo dedicati alla ricerca di una risposta ad una domanda per noi cruciale: “Quale parola rappresenta di più questo periodo?”. É stato un interessante momento di condivisione dove sono uscite parole quali: comunità, contatto, resilienza, legami, educare.

Alla fine della serata ci siamo lasciati con una domanda “sospesa”, da condividere nel prossimo incontro o semplicemente per ragionarci su: “Un episodio per te significativo in cui ritieni di essere stato educato da qualcuno..”. Con questa domanda ci siamo salutati e dati appuntamento per il 14 dicembre, ma non prima di aver scattato una bella foto di questa serata…distanti ma vicini!!!

Erika Castagneri, educatrice dell’housing Santissimi Pietro e Paolo

Buona la prima per la comunità locale di Bra! Anche se costretti dall’emergenza Covid a ripiegare su un incontro a distanza è stata decisamente buona la partecipazione al primo appuntamento dell’azione di comunità.
In tutto circa 30 presenti tra l’equipe dell’oratorio, il consiglio oratoriano, gli animatori dei gruppi, i giovani del triennio, i salesiani cooperatori. Insieme agli operatori dell’associazione Diskolè e GO impresa sociale hanno dato il via ai lavori dell’azione che ha come obiettivo il rafforzamento della rete educativa territoriale.
Soddisfatto il direttore Don Alessandro Borsello:
“la comunità è viva e, nonostante il momento difficile, ha risposto bene. Siamo solo all’inizio ma il segnale è incoraggiante. Ricco e interessante il confronto sui contenuti”.
Il prossimo incontro, sempre a distanza, è previsto per il 2 dicembre.

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