Valentina Sacchetto, consulente per il progetto Labs to Learn, è stata intervistata nel programma Un caffè con, in onda su Rete 7, relativamente ai Patti educativi ed al cammino svolto con le sette realtà coinvolte.

Di seguito il video dell’intervista :

Nella serata di venerdì 18 giugno si è tenuto il 4° ed ultimo appuntamento del Community Lab per la realtà territoriale di Alessandria. Di seguito un breve resoconto dell’incontro.

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Venerdì 18 c’è stato l’ultimo incontro del Community Lab per la realtà di Alessandria. Un incontro importante perché chiude un percorso per aprirne uno nuovo.

In questa serata abbiamo riflettuto su cosa vuol dire per noi essere una comunità e su quali sono i suoi principi fondamentali. La comunità per noi è un po’ come una famiglia o un villaggio, dove ognuno dovrebbe essere a servizio dell’altro senza aspettarsi nulla in cambio. La comunità è un luogo in cui si incontrano personalità diverse, in cui si superano i propri “confini” per scoprire e conoscere ciò che è diverso da noi. E poi ancora l’ascolto, la comunicazione, la fiducia, la vicinanza, il dono del proprio tempo, la correzione fraterna: tutti principi che, secondo noi, stanno alla base di una comunità.

Da questi quattro incontri è emerso quanto tutti siamo vicini al concetto di comunità, quanto le nostre visioni su di essa siano simili, quanto tutti teniamo a far sì che la nostra comunità cresca e si rafforzi.

È quindi questo il momento per rimboccarsi le maniche per ripartire a costruire. Sappiamo bene verso cosa vogliamo andare, la strada certo sarà un po’ in salita.

Grazie a questi incontri abbiamo capito quanto sia fondamentale ritrovarsi, parlare, scambiare opinioni, guardare dal punto di vista dell’altro. È da qua che inizia il nostro viaggio.

Nella serata di venerdì 4 giugno si è tenuto il 3° appuntamento del Community Lab per la realtà territoriale di Alessandria. Di seguito un breve resoconto dell’incontro.

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TERZO INCONTRO DI COMMUNITY LAB AD ALESSANDRIA

Va avanti il cammino della comunità del territorio di Alessandria.
La scorsa volta ci siamo lasciati con la consapevolezza di quanto sia simile, anche se diversa, la visione del  concetto di educazione che ciascuno di noi ha.
Ognuno è impegnato e coinvolto nel suo ruolo educativo, ma in questa serata abbiamo fatto un passo avanti: infatti non è sufficiente che ognuno svolga da sé il proprio ruolo, ma che si crei una sinergia tra tutti gli ambienti educativi, in cui è la comunità che educa tramite le singole persone.
La serata quindi è stata dedicata al ripensarci comunità, all’analizzare ciò che funziona e ciò che invece è da migliorare, al valutare ciò che ci avvicina e ciò che ci allontana dal nostro scopo educativo.

Ciò che ne emerge è interessante perchè, essendo che all’incontro sono presenti tutte le parti dell’opera, escono fuori tutti i vari punti di vista. Credo che la condivisione sia ciò che rende una comunità capace di lavorare assieme in modo costruttivo e questi incontri stanno davvero dando la possibilità a tutti di parlare, ascoltare, confrontarsi, scoprire il punto di vista dell’altro, aprirsi al diverso.

Una comunità come quella di Alessandria ha proprio bisogno di ripartire da questo: parlarsi e confrontare le idee in un’ottica di comunità e fratellanza.
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Giovedì 6 maggio si è tenuto l’ottavo webinar del Community Lab sul tema “Un Vademecum per i Patti educativi“.

Si rende disponibile il materiale video della formazione Community lab.

 

Nella serata di venerdì 7 maggio si è tenuto il 2° appuntamento del Community Lab per la realtà territoriale di Alessandria. Di seguito un breve resoconto dell’incontro.

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EDUCAZIONE? COS’E’ PER NOI OGGI?

L’obiettivo del secondo incontro di Community Lab per il territorio di Alessandria è stato quello di discutere assieme per cercare di capire cosa significa per noi educare oggi.
Però, per capire cos’è l’educazione, non si può far altro che partire dalle proprie esperienze; e allora il primo spunto su cui ci troviamo a riflettere è “qual è un momento della mia vita in cui mi sono sentito educato?”.
Le risposte sono tante e varie sono le storie che vengono raccontate, ma in tutta questa tavolozza di colori si possono trovare dei punti comuni e fermi: relazionarsi e avere fiducia nell’altro, superare i propri limiti, uscire da una situazione difficile, poter imparare anche in età adulta.
Tante storie e relazioni diverse, ma tutte legate a queste situazioni. E allora, se per noi l’educazione è stata così forte da darci queste possibilità di crescita, quale modo migliore di ricambiare se non essere noi stessi, ognuno a suo modo, educatori per chi ci sta attorno? Una cosa è certa, per educare oggi, come è stato in passato e come sarà sempre, c’è bisogno della relazione; e quindi il primo passo per educare oggi è aprirsi al dialogo con gli altri.
La successiva visione di due film ci ha confermato ancora di più l’importanza della relazione e di come ogni nostro gesto, anche se piccolo, abbia sull’altro un impatto educativo. E allora, quanto riflettiamo sul nostro agire educativo? Siamo capaci di renderci conto degli effetti educativi delle nostre azioni, delle nostre parole, dei nostri piccoli gesti? Quanto diamo peso a tutto ciò?
Tutte domande che sicuramente ci faranno rendere conto, ancora di più, di quanto una nostra presenza educativa consapevole sia importante per i nostri giovani.

Comunità: dove “io” diventa “noi”

Quarto e ultimo incontro di formazione nell’ambito del progetto Labs to Learn

Che cosa significa essere, sentirsi e agire come comunità oggi?

A questo interrogativo interessante e provocatorio ha provato a rispondere la comunità educante del “Don Bosco” di Casale, incamminati nel percorso di formazione proposto dall’équipe del progetto “Labs to learn”, che è giunto al suo quarto e ultimo incontro.
La riflessione, accompagnata sapientemente da Giovanni Petrini e dai volti noti di Veronica e Martina, ha preso avvio da considerazioni di carattere sociologico e antropologico, volte a definire il contesto e le ragioni nei quali la dimensione della comunità è destinata a ritrovare e a riaffermare una sua ragione di essere e una peculiarità del tutto originale nel rispondere al bisogno di socialità, di condivisione, di solidarietà e partecipazione da più parti invocato.

Sono emerse così, in maniera spontanea e condivisa, tante parole evocate o ricollegabili al termine “comunità”: fiducia, scambio, seconda famiglia, esperienza, vita insieme, appartenenza, opportunità, servizio, dono, forza, condivisione, crescita, confronto, conflitto, testimonianza, unità…
L’esperienza della comunità, che nasce come realtà spirituale, nel corso del tempo ha acquisito altre connotazioni e caratteristiche, ma in essa ritroviamo costantemente almeno 5 elementi costitutivi: confine, simboli, riti, memoria e legami.

La comunità si definisce come esperienza personale secondaria, nella quale ciascun “io” si integra in un “noi”: si arriva a sostenere che se nel percorso di vita di una persona manca questa possibilità di esperienza, difficilmente il tessuto sociale può essere sano, semplicemente perché gli individui non saprebbero darsi ragione della necessità di sentirsi legati agli altri.

Un bellissimo estratto dalle parole di papa Francesco sulla necessità di recuperare la gentilezza nei rapporti umani ha fatto da ponte per la seconda parte del lavoro, nella quale sono stati recuperati i contributi della SWOT (tecnica di lavoro che ha caratterizzato il 3° incontro formativo), in particolare risorse e limiti del proprio ambiente comunitario.
I partecipanti, divisi in due gruppi, hanno messo a fuoco qualche priorità emersa dalla lettura della situazione dell’ambiente oratorio-comunità, provando a definire delle azioni concrete per affrontare e superare queste fatiche.

Le due ore di lavoro condiviso, epilogo del percorso formativo intrapreso qualche mese fa, si sono concluse con la verbalizzazione di alcuni sogni espressi dai partecipanti per la propria comunità. L’esperienza ha lasciato nei partecipanti il desiderio di proseguire nella riflessione comunitaria: il saluto ai bravissimi formatori è stato un arrivederci, con la promessa di potersi incontrare in presenza e continuare a condividere pensieri, sogni, progetti e azioni per realizzarli.
Grazie!

Lunedì 12 aprile si è tenuto il settimo webinar del Community Lab sul tema “Formazione patti educativi: Dalla teoria alla pratica. Definizione e contenuti“.

Si rende disponibile il materiale video della formazione Community lab.

 

Nella serata di venerdì 9 aprile si è tenuto il 1° appuntamento del Community Lab per la realtà territoriale di Alessandria. Di seguito un breve resoconto dell’incontro.

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E’ iniziato il primo incontro con la comunità di Alessandria, una bella serata accompagnati da GO – Generazione Oratori – che ha introdotto l’obiettivo degli incontri, presentato il progetto in cui si inserisce questo percorso e avviato i lavori in questo primo meet.

Presenti una ventina di invitati tra catechisti, salesiani, docenti della formazione professionale, operatori Caritas, allenatori della sportiva e educatori per mettersi in discussione e reinterrogarsi su quello che è per ciascuno la “COMUNITA’”.

Una serata all’insegna del definire la presenza in oratorio in questo periodo di lockdown, un momento in cui è stata sottolineata l’importanza delle emozioni, la bellezza dell’incontro con i ragazzi della formazione professionale anche solo perché devi misurargli la febbre all’ingresso, il bello di provare a tenersi compatti nelle squadre di calcio provando a incontrarsi anche a distanza, la percezione di questa nuova dimensione che ci parla di lentezza …

Ognuno ha attivato le sue strategie per restare protagonisti nella vita degli altri. Anche don Remigio ci ha raccontato come è difficile per un salesian vedere i cortili vuoti, non sentire il vociare dei ragazzi.

L’incontro è iniziato subito con entusiasmo e, dopo una breve spiegazione di quelle che saranno le tappe del percorso, è stato posto un primo stimolo di riflessione: “una parola che racconti l’azione di ciascuno, svolta in questi mesi, nell’ambito della comunità”. Da questa domanda è uscito un bellissimo puzzle di parole: accompagnare, sorridere, aiutare, accogliere, amare, ascoltare, incoraggiare, animare; e queste sono solo alcune di tutte le parole uscite. Tanti verbi, che mostrano l’impegno di ognuno per la comunità; non solo un’idea, ma un impegno concreto e, molte volte, quotidiano. Da molti è uscita l’importanza di sfruttare ogni momento per stare assieme ai giovani, ascoltarli, accompagnarli. Come la nostra direttrice del CNOS che sfrutta l’accoglienza del mattino, non solo per misurare la temperatura a tutti gli studenti, ma anche per rivolgergli un sorriso o una parola; gesti piccoli, ma che fanno sentire a casa e accolti.

L’ Educazione ha così indossato numerose vesti: da un lato uno spazio per narrarsi, dall’altro un portatore di un messaggio positivo e di speranza, e poi ancora la riscoperta di ciò che è davvero essenziale e importante e la capacità di saper cogliere i momenti di dialogo e relazione.

Concludiamo con una frase scaturita nella serata che rappresenta una delle principali esigenze della comunità coinvolta: “Parrocchia che evangelizza, Scuola che avvia alla vita, Cortile che fa amicizia…Vivere insieme e sognare di tornare alle belle relazioni reali, che permettono di ascoltarsi e condividere i sogni”.

Tante riflessioni e tante domande rimaste aperte ci accompagneranno al prossimo incontro del 7 maggio.

Una serata con un clima bello, che sa di relazioni vere che non si sono allentate per il non vedersi.

Nella serata di ieri, giovedì 8 aprile si è tenuto il 4° appuntamento del Community Lab per la realtà territoriale di Bra. Di seguito un breve resoconto dell’incontro.

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Giovedì 8 aprile la casa salesiana di Bra ha partecipato all’ultima tappa del Community lab. Presenti gli animatori, l’equipe educativa, i cooperatori e i volontari assieme ai nostri amici di GO Impresa Sociale.

Tema della serata?

Cosa significa essere comunità

Nella prima parte il signor Giovanni Petrini ha tenuto una formazione specifica sulla trasformazione e “reazione” all’industrializzazione, la globalizzazione e digitalizzazione come risposta alla frammentazione dell’esistenza e della nostra persona e all’espansione dello spazio disponibile, sia “analogico” che “digitale” soffermandosi sulle differenze di comunità che i nostri giovani vivono tutti i giorni come ad esempio i social network.

Nella seconda parte della serata, il gruppo ha lavorato sull’analisi SWOT dell’incontro precedente, analizzando i punti di debolezza con l’obiettivo di ricavarne opportunità e cambiamento.

Una serata di riflessione e confronto ricca di spunti di riflessione, dove è scaturita la storia della casa sul vissuto personale di ognuno e proprio attraverso il ricordo la comunità ha trovato nuove ricchezze e spunti per un cammino più consapevole e condiviso.

Nella giornata di ieri, lunedì 29 marzo, si è tenuto il sesto webinar del Community Lab sul tema “Universal Design for Learning. Progettare contesti e azioni inclusive“.

Si rende disponibile il materiale video della formazione:Community lab

 

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