Martedì 5 marzo 2024 si è tenuto l’evento conclusivo del progetto Labs to Learn: “Labs To Future: Il percorso – I risultati – Le sfide“.

L’appuntamento, che ha occupato gli ambienti di Torino-Valdocco per tutta la mattinata, ha visto alternarsi oltre 30 relatori alla presenza di più di 300 ragazzi delle scuole aderenti al progetto.

Disponibile di seguito l’intervento di Enrica Pejrolo, Dirigente Formazione Professionale Regione Piemonte, all’interno del panel di approfondimento “La comunità educante tra apprendimento ed inclusione. Cosa serve, cosa manca.“.

Nel suo intervento ha parlato dell’offerta di Regione Piemonte nell’ambito della Formazione Professionale e ha posto un focus sull’alleanza, termine utilizzato più volte durante l’evento:

L’alleanza è qualcosa di più: per essere alleati bisogna parlarsi, conoscersi, avere disponibilità a raccontarsi e riconoscere reciprocamente il ruolo degli altri.

Un’alleanza per condividere la responsabilità con i vari attori in campo, in primis le Imprese. Alleanza è l’importanza di mettersi insieme.

Il progetto Labs To Learn è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ed è nato con l’intento di contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa, incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni.

Martedì 5 marzo 2024 si è tenuto l’evento conclusivo del progetto Labs to Learn: “Labs To Future: Il percorso – I risultati – Le sfide“.

L’appuntamento, che ha occupato gli ambienti di Torino-Valdocco per tutta la mattinata, ha visto alternarsi oltre 30 relatori alla presenza di più di 300 ragazzi delle scuole aderenti al progetto.

Disponibile di seguito l’intervento di Marzia Sica, Responsabile obiettivo persone Fondazione Compagnia di San Paolo, all’interno del panel di approfondimento “La comunità educante tra apprendimento ed inclusione. Cosa serve, cosa manca.“.

Marzia nel suo intervento ha parlato della necessità delle Fondazioni di innovare accompagnando la tensione trasformativa:

Innovare vuol dire accompagnare la tensione trasformativa che attraversa soggetti vari che si trovano a rispondere a bisogni, aspirazioni e progetti educativi con la consapevolezza che nessuno è in grado di farcela da solo. Lavorare insieme per l’innovazione vuol dire essere consapevoli che lavorare insieme vuol dire essere più efficaci: non perché non si è capaci ma perché si è capaci insieme.

Ha inoltre espresso l’importanza delle comunità e di andare oltre i propri confini:

Le Fondazioni sono accompagnatori di trasformazioni che avvengono in comunità educanti, che non sono solo reti ma spazi di condivisione, progettazione e co-progettazione con soggetti multipli.

In queste comunità innovare vuole dire anche sconfinare: essere capaci ed avere il coraggio di non rimanere chiusi nei propri schemi mentali e nelle proprie pratiche. Grazie alla comunità si può provare ad andare oltre, perché innovare vuol dire superare i confini.

Il progetto Labs To Learn è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ed è nato con l’intento di contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa, incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni.

 

Martedì 5 marzo 2024 si è tenuto l’evento conclusivo del progetto Labs to Learn: “Labs To Future: Il percorso – I risultati – Le sfide“.

L’appuntamento, che ha occupato gli ambienti di Torino-Valdocco per tutta la mattinata, ha visto alternarsi oltre 30 relatori alla presenza di più di 300 ragazzi delle scuole aderenti al progetto.

Disponibile di seguito l’intervento di don Stefano Aspettati, Superiore dei Salesiani dell’Italia Centrale e Delegato di Emarginazione e Disagio, all’interno del panel di approfondimento “La comunità educante tra apprendimento ed inclusione. Cosa serve, cosa manca.“.

Don Stefano nel suo intervento ha parlato del ruolo dell’oratorio salesiano:

L’oratorio è una realtà per sua natura dinamica essendo non in prima istanza un luogo ma un criterio. Una casa, una parrocchia, un cortile ed una scuola. Questa fa si che non ci possa essere una modalità ed una struttura fissa. Non può essere solo un luogo dove si offrono dei servizi: deve mantenere la sua caratteristica di informalità e di comunità, che prima di essere una rete occorre che parta dall’interno.

Una comunità che deve saper mettere al centro i giovani ed il loro protagonismo, in dialogo ed inserita in una comunità più vasta. Un oratorio che non può rinunciare alla sua proposta religiosa e che non può ridursi ad agenzia di servizi educativi e sociali.

Ha inoltre evidenziato l’importanza per le istituzioni di riconoscere la professionalità e il lavoro presenti negli oratori:

Portare un senso ed aprire le porte dell’interiorità anche ai giovani più in difficoltà è un dovere non solo una possibilità. Il bene va fatto bene e questo passa inesorabilmente attraverso una professionalità, che deve essere riconosciuta dalle istituzioni.

Il progetto Labs To Learn è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ed è nato con l’intento di contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa, incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni.

 

Martedì 5 marzo 2024 si è tenuto l’evento conclusivo del progetto Labs to Learn: “Labs To Future: Il percorso – I risultati – Le sfide“.

Il progetto è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ed è nato con l’intento di contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa, incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni.

L’appuntamento, che ha occupato gli ambienti di Torino-Valdocco per tutta la mattinata, ha visto alternarsi oltre 30 relatori alla presenza di più di 300 ragazzi delle scuole aderenti al progetto.

La parte iniziale della mattinata ha visto tutti i presenti riuniti nel Teatro Grande Valdocco, dove ad avviare le attività è stato don Leonardo Mancini, Ispettore dei Salesiani del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, che nel suo intervento ha citato due frasi di don Bosco che rappresentano l’intento del progetto:

“Si otterrà più con una parola di incoraggiamento che dia fiducia ai cuori dei ragazzi che con molti rimproveri i quali non fanno che inquietare.”

“Il lavoro è un’arma potente contro i nemici dell’anima.”

I saluti istituzionali sono continuati con gli interventi dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, dell’Assessora alle Politiche Educative e Giovanili della Città di Torino Carlotta Salerno, il Dirigente tecnico Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte Céline Micheletti e Gabriele Moroni, Portavoce del Forum Terzo Settore Piemonte.

A seguire il Direttore dell’Oratorio Salesiano Michele Rua don Stefano Mondin ha parlato delle origini del progetto Labs To Learn, ed è stato svolto un focus sulle 4 azioni del progetto:

  • Maker Lab, laboratori attrezzati per “imparare facendo” attraverso processi di apprendimento esperienziale e induttivo ad integrazione della didattica.
  • Metodo di Studio laboratorio didattico di rinforzo delle competenze cognitive, comportamentali ed affettive/motivazionali per lo studio.
  • Work Lab, laboratorio di formazione e accompagnamento al lavoro attraverso un percorso pre-professionalizzante e flessibile.
  • Community Lab, percorsi di attivazione di comunità e generatività sociale: patti educativi, reti di prossimità.

“Il progetto collega Scuola ed Extrascuola in una formazione più orientata sul fare e comprendere, per far scoprire al ragazzo o alla ragazza la propria dignità, un qualcosa che sappia generare a sua volta qualcosa di bello.”

-Don Stefano Mondin

Dopo una breve pausa caffè offerta dagli studenti del CNOS-FAP e la visita agli stand Maker Lab dove i ragazzi hanno coinvolto i presenti nelle loro attività, gli ospiti si sono spostati in Sala Sangalli per il panel di approfondimento “La comunità educante tra apprendimento ed inclusione. Cosa serve, cosa manca.“.

Moderato da don Alberto Goia, Presidente di AGS Per il Territorio e Delegato della Pastorale Giovanile ICP, ha visto gli interventi di don Stefano Aspettati (Superiore dei Salesiani dell’Italia Centrale e Delegato Emarginazione e Disagio), Marzia Sica (Responsabile obiettivo persone della Fondazione Compagnia di San Paolo), Enrica Pejrolo (Dirigente Formazione Professionale Regione Piemonte), e Marco Rossi Doria (Presidente dell’impresa sociale Con i Bambini).

I ragazzi sono stati invece occupati con un Edugame di educazione civica a cura di Egidio Carlomagno, Coop ET.

L’evento si è concluso alle ore 13.00 con il ricordo a don Domenico Ricca, lo storico cappellano del carcere minorile cittadino «Ferrante Aporti» deceduto sabato 2 marzo.

Sono disponibili i quaderni di lavoro e il toolkit del progetto per educatori, docenti, psicologi, formatori e tutti gli operatori che lavorano con i minori in progetti educativi, formativi e didattici di contrasto alla dispersione scolastica e promozione dell’inclusione sociale.

Frutto dell’esperienza maturata e della riflessione formativa che hanno permesso di elaborare i principi e le metodologie della prassi educativa di Labs to Learn, gli strumenti di lavoro sono raggiungibili CLICCANDO QUI.

Ad Alessandria l’8 novembre presso i locali del CNOS-FAP e promosso dall’Istituto salesiano Don Bosco, è iniziato il corso di Piccola Manutenzione rivolto a giovani di 17 anni, grazie al progetto Labs To Learn e al finanziamento dell’impresa sociale Con I Bambini

Il corso di durata complessiva di 100 ore, mira a dare le basi ai partecipanti per formarsi professionalmente nell’ambito elettrico e di imbiancatura per poter offrire loro una carta da giocare nel loro prossimo futuro nel mondo degli adulti e nel mercato del lavoro.

I partecipanti al progetto sono 6 ragazzi che vivono nel territorio della provincia e puntano ad arricchire il loro bagaglio sia con nozioni tecniche sia con concetti chiave della lingua italiana.

I ragazzi hanno iniziato il percorso e hanno fatto diverse ore di pratica nel laboratorio elettrico messo a loro disposizione, divertendosi e imparando a spelare i fili e costruire dei piccoli attacchi per prese e interruttori.

Inoltre i ragazzi seguono alcune lezioni di italiano per conoscere termini specifici del settore e capire come destreggiarsi meglio nel mondo del lavoro, hanno già incontrato anche le formatrici di orientamento che forniranno loro le conoscenze per poter redigere un CV adatto alle loro competenze e che sia utile per potersi interfacciare con possibili datori di lavoro.

Si è concluso positivamente il corso di formazioneWork Lab pizzeria” presso le Opere Salesiane di Vercelli, che precede l’esperienza di tirocinio. Si è trattato di un corso pre-professionalizzante di 100 ore a frequenza intensiva riguardante il settore pizzeria che ha coinvolto alcuni ragazzi provenienti da comunità del territorio e non solo da luglio a novembre 2023.

I partecipanti, dopo un colloquio motivazionale con l’educatore del progetto, hanno fatto il loro ingresso presso i locali delle Opere per imparare grazie alla competenza di un giovane pizzaiolo vercellese e ai formatori CNOS, le tecniche di preparazione della pizza dal punto di vista pratico ma anche gli aspetti legati all’avviamento al lavoro (soft skills, sicurezza, orientamento, comunicazione, redazione del CV).

È stato un percorso laboratoriale e teorico che ha visto anche l’utilizzo di materiali come video e materiale ludico-didattico utile all’acquisizione del lessico adatto.

Durante il corso i partecipanti hanno potuto migliorare, riflettere insieme e autoriflettere toccando il tema della consapevolezza (delle loro capacità generali e tecniche, degli aspetti legati al mondo lavorativo, propri punti di forza e debolezza, ecc.) con l’invito a narrare all’esterno la loro esperienza.

Il percorso ha visto i ragazzi all’interno di una vera cucina, utilizzare gli ingredienti e l’attrezzatura del mestiere, tra cui forno e impastatrice, preparare diversi tipi di pizza con diverse tecniche non tralasciando l’aspetto della creatività e della pulizia nel settore.

L’ultimo giorno di corso non è stata solo una prova conclusiva ma anche una “festa” con le caratteristiche di una simulazione di una situazione lavorativa in pizzeria: i ragazzi hanno accolto dei clienti (formatori CNOS e alcuni educatori delle comunità), hanno preso le ordinazioni, hanno preparato le pizze e le hanno servite “vivendo” sia gli aspetti tecnici che quelli relazionali.

La giornata (e il corso) si sono conclusi con la foto di rito che ha visto la presenza non solo degli studenti ma anche quella dell’educatore che si è occupato dell’accompagnamento educativo, del pizzaiolo che si è occupato della formazione tecnica (e non solo) e di alcuni formatori e operatori del CNOS-FAP.

Il menù dell’esperienza vissuta nel Work Lab non è composto solo una lista di pizze che i partecipanti hanno imparato a realizzare, ma anche di emozioni, narrazioni e relazioni che potranno supportare la loro formazione come lavoratori e, soprattutto, come persone in sé.

A breve l’avvio dei tirocini in azienda e l’inizio di un nuovo percorso formativo con altri studenti.

Roberto Fabbri, educatore dell’Oratorio Salesiano di Vercelli

Pubblichiamo di seguito un articolo e cura di Milena Tacconelli, sulle attività del Work Lab di Casale Monferrato.

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Il lavoro” è spesso una meta ideale per molti ragazzi che pur avendo assolto all’obbligo scolastico non hanno portato a termine un percorso formativo qualificante. Negli scambi che spesso mi è capitato di avere con loro, capisco che quando mi dicono “voglio lavorare”, stanno facendo un pensiero per sottrazione (se non ho voglia di studiare allora vado a lavorare), spesso legato ad un desiderio di maggiore autonomia ed alla possibilità di avere qualche soldo in tasca. 

Di fatto, se poi approfondisci con qualche domanda, scopri che i ragazzi hanno un’idea molto approssimativa di tutto ciò che ruota attorno all’esperienza del lavoro: come cercarlo, come arricchire le loro competenze, come proporsi attivamente in un colloquio, quali le principali regole del mercato.  

Manca quindi il collegamento-ponte tra il desiderio e l’azione concreta. La maggior parte di loro sa nella teoria (ed in estrema sintesi) come funziona, ma non ha allargato la conoscenza né acquisito l’abilità –direi sociale- per attraversare quel ponte mettendo in moto un’esperienza personale finalizzata ad ottenere un lavoro. 

In questo senso la proposta WORK LAB può considerarsi uno strumento efficace per traghettare i ragazzi dall’ideale-lavoro all’esperienza-lavoro. WORK LAB è un percorso pre-professionalizzante di 100 ore complessive, 60 delle quali svolte in azienda.

Questo permette di entrare in un contesto lavorativo facendo formazione sul campo: ci si misura con le regole del lavoro ci si misura con l’acquisizione delle competenze base per svolgere l’attività che l’azienda offre.

In questa esperienza i ragazzi, pur mettendosi in gioco personalmente, non sono soli: il progetto WORK LAB prevede che si costituisca un gruppo limitato di ragazzi e che il gruppo sia accompagnato nei vari passaggi da una figura educativa di riferimento (per la selezione, il monitoraggio dell’esperienza, il supporto nella logistica, per la verifica finale).

Le prime 40 ore invece sono dedicate agli approfondimenti teorici propedeutici all’esperienza lavorativa (comunicazione, soft/hard skill, sicurezza sul lavoro, il CV, elementi specifici della mansione) in appoggio al CNOS-FAP dei territori in cui si opera.

Il 2 di febbraio è partito il primo percorso WORK LAB della sede di Casale (Istituto Sacro Cuore di Gesù) per incastonatore di gemme preziose, realizzato in collaborazione con il CNOS-FAP Alessandria

I ragazzi selezionati e coinvolti sono stati quattro diciassettenni, tutti neet. L’azienda che ha aderito al progetto è di Valenza (AL), settore orafo, ed ha necessità di incastonatori di gemme preziose. Abbiamo quindi chiesto all’azienda di mettere a disposizione locali, attrezzatura e personale per ospitare il tempo della formazione pratica in azienda. La risposta è stata affermativa. Al termine delle 100 ore di formazione, i ragazzi che avranno mostrato attitudine ed interesse, potranno approfondire l’esperienza grazie ad una borsa lavoro di tre mesi, a carico del progetto Labs To Learn.

Trovo interessanti due aspetti di questo progetto: il tentativo di rispondere al problema della dispersione scolastica facendo leva sulla motivazione dichiarata dai ragazzi (quel “voglio lavorare” di cui si parlava prima), e la possibilità di portare avanti un modello di formazione flessibile, che risponde alle esigenze delle aziende del territorio in cui si è inseriti e che coinvolge le aziende stesse in un processo di corresponsabilità nella formazione di giovani che potrebbero rispondere positivamente ai bisogni della azienda.

Così si fa un pezzo di strada insieme, insieme si cresce

Faccio il tifo per i ragazzi che ci stanno mettendo impegno e responsabilità e ringrazio i datori di lavoro, per la loro scelta di provarci, investendo tempo e professionalità: da cosa nasce cosa, e noi ci crediamo.

Presso il CNOS-FAP del Rebaudengo è in corso la seconda edizione del Work Lab Carrozzeria promosso da Labs To Learn e AGS per il Territorio.

Dall’articolo scritto da Davide Forgioneeducatore della Coop. “UN SOGNO PER TUTTI”.

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Si sta svolgendo presso il CNOS-FAP Rebaudengo la seconda edizione del Work Lab Carrozzeria, promosso da Labs to Learn e AGS PER IL TERRITORIO, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Un Sogno Per Tutti.

Il percorso pre professionalizzante ha una durata di 100 ore (60 fra attività in laboratorio, orientamento e sicurezza sul lavoro e 40 di stage), è partito  e ha coinvolto 5 giovani tra i 17 e i 18 anni, con l’obiettivo di favorire l’acquisizione di competenze trasversali e professionali specifiche per l’inserimento dei partecipanti al mondo del lavoro.

Al “Reba” si svolge il Work Lab sugli elementi di carrozzeria, in cui grazie agli ampi e moderni laboratori, che nulla hanno da invidiare ad un’officina vera e propria, i giovani entrano nell’affascinante mondo della riparazione imparando rapidamente a destreggiarsi tra stucchi e carte di diverse filigrane, oltre a sperimentarsi nelle tecniche della professione: ad ognuno infatti ad inizio corso e assegnato un proprio pezzo, del quale impareranno a riconoscere ogni imperfezione e che li accompagnerà per tutte le fasi del lavoro fino alla verniciatura, trasformandolo finalmente in un prodotto finito come nuovo, arrivando senza accorgersene ad essere anche loro trasformati dall’esperienza e pronti ad imparare ancor di più in un’azienda vera e propria.

Non solo. Grande importanza si da alla sicurezza sul lavoro, tema sempre più di fondamentale, e all’orientamento dei ragazzi, inteso come l’insieme di azioni volte a fornirgli  le informazioni e la consapevolezza necessarie in un momento di grandi scelte per farli sentire il più possibile a loro agio nel compierle. Crediamo infatti fortemente che questi giovani, per poter evolvere la loro identità, abbiano bisogno di entrare in relazione con persone e contesti che tengano conto del loro benessere. 

Tutti gli interventi sono quindi considerati flessibili e personalizzati, in relazione alle esigenze specifiche dell’individuo e in un’ottica di riduzione delle disuguaglianze.

Il Work Lab possiede un approccio fortemente improntato sul Learning by Doing che si sposa perfettamente con le caratteristiche dei partecipanti, permettendogli di assaggiare immediatamente le caratteristiche della professione del loro futuro e facendoli manipolare gli strumenti trasformando il laboratorio in una vera e propria “palestra” in cui allenarsi e prepararsi alla partita del loro futuro con fiducia e comprensione, in modo che possano essere il più possibile preparati alle sfide e le possibilità che li attende il loro futuro.  

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