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Il giornale La Vita Casalese ha dedicato una notizia ai progetti in corso presso la realtà salesiana del Valentino a Casale Monferrato, tra cui due nuovi Maker Lab nella falegnameria dell’Oratorio. Di seguito l’articolo:

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Con la ripresa delle scuole, sono ripartiti alcuni importanti progetti nella parrocchia del Valentino. Già da diversi anni un supporto alle famiglie viene fornito attraverso il progetto di doposcuola chiamato “Oltrescuola” rivolto ai ragazzi delle scuole medie. Scuola intesa come aiuto, integrazione e condivisione, quando le famiglie non possono o non sono in grado di seguire a casa i propri ragazzi. Così nello spirito di don Bosco, la chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù, al Valentino, prosegue la sua missione. Ricordiamo che nella parrocchia del Valentino da anni è operativa anche Harambeè, la casa di accoglienza per minori.

Dal doposcuola alla falegnameria per combattere la dispersione scolastica

Scuola non è solo eccellenza. Se in tutte le classi e nei vari ordini scolastici, sono presenti bambini che emergono (per meriti propri o per contesti familiari favorevoli), negli stessi gruppi si trovano spesso ragazzi in difficoltà che, trascorso il periodo delle elementari, si trovano catapultati in una realtà, quella delle scuole medie, che appare subito più difficoltosa. Cambiano gli orari, le materie di studio, gli insegnanti.

Il doposcuola del Valentino interviene proprio in questa fase delicatissima: grazie ad alcuni volontari (sono giovani studenti universitari, docenti in pensione) coordinati dall’educatrice Barbara Corino tutti i giorni, dalle 14 alle 17, nei locali dell’oratorio i ragazzi vengono aiutati a fare i compiti e a studiare in un ambiente idoneo;

al termine dello studio possono poi rilassarsi in momenti di svago. Proprio da queste attività e dall’idea di supportare i ragazzi negli anni difficili dell’adolescenza, anche in vista della futura scelta professionale, lo scorso anno è decollato il bel progetto chiamato “Maker lab” (un laboratorio per costruire) che quest’anno verrà ampliato. L’iniziativa è ben sintetizzata dall’orologio appeso nell’ufficio del direttore della comunità salesiana a Casale, don Alberto Lagostina: un laboratorio di falegnameria allestito nei locali dell’oratorio, progetto che rientra in quelli più ampi chiamati “Labs to learn” (laboratori per imparare facendo) presenti anche in molte realtà salesiane in tutto il Piemonte.

Quest’anno partono due laboratori “Maker lab”

In collaborazione con AGS (Associazione Giovanile Salesiana per il Territorio) e Federazione SCS/CNOS (Servizi Civili e Sociali – Centro Nazionale Opere Salesiane), quest’anno il progetto organizzato al Valentino “Maker lab” verrà rivolto a dieci ragazzi della scuola media Dante e a dieci dell’Istituto Francesco Negri (delle classi seconde e terze), in due turni, nel primo e secondo quadrimestre, e sarà coordinato dall’educatore e falegname Roberto Paparella.

La particolarità di queste lezioni è che si svolgeranno al mattino, durante il normale orario scolastico. Una sorta di alternanza “scuola-lavoro” (o meglio di lezioni pratiche sul campo) che si svolgeranno anziché nelle aule tradizionali delle due scuole medie nel laboratorio di falegnameria dell’Oratorio del Valentino.

Don Lagostina mostra orgoglioso i locali del laboratorio e i lavori realizzato nei mesi scorsi dai ragazzi: una scacchiera, il gioco dell’oca ispirato alla Divina Commedia e diversi altri.

“L’idea vincente è quella che attraverso la realizzazione di oggetti in legno si possono apprendere anche nozioni di altre materie: letteratura, geometria, matematica”.

dice ancora il direttore dell’Oratorio del Valentino

“In questo senso l’attività di falegnameria ha importanti risvolti didattici. Ci saranno poi vere e proprie valutazioni dei lavori svolti, sarà un’attività scolastica in piena regola, naturalmente con il supporto degli insegnanti, e con il benestare delle famiglie dei ragazzi coinvolti nel progetto”.

Come detto, questo tipo di laboratori oltre che a Casale, si svolgono anche a Torino, Bra, Vercelli e Alessandria. L’obiettivo è quello di potenziare le competenze cognitive e sociali dei ragazzi in questa fascia di età e di introdurli in percorsi per ridurre gli insuccessi scolastici, incrementare i rientri in formazione e favorire l’inserimento lavorativo.

Il progetto “Contesto” per intercettare il disagio nelle scuole

Dallo scorso anno è partito anche il progetto “Contesto”. Direttamente a scuola, attraverso gli insegnanti (l’iniziativa è stata attivata alla Dante Alighieri e alla Negri) viene sottoposto un mini questionario dove si cercano di intercettare le necessità di ragazzi che hanno difficoltà nello studio.

“Il tutto viene seguito direttamente degli insegnanti e viene sottoposto naturalmente all’attenzione delle famiglie attraverso un piccolo questionario”.

spiega don Alberto Lagostina

“Già lo scorso anno abbiano organizzato degli incontri con una psicologa che è andata direttamente nelle classi prime e seconde per aiutare a organizzare un valido metodo di studio. Ora quest’anno il progetto verrà ripetuto e ampliato: verranno organizzati una decina di incontri di due ore ciascuno con la psicologa Federica Friggi”.

Lunedì 19 settembre si è tenuto l’incontro con gli educatori e i formatori che realizzeranno le attività dei Maker Lab di quest’anno, sia nell’ambito del progetto Labs To Learn che nel progetto finanziato da Compagnia San Paolo, all’interno dei 9 centri sparsi su tutto il territorio del Piemonte.

L’incontro, che aveva come obiettivo rileggere l’esperienza dell’anno appena trascorso, ha visto in un primo momento ciascun centro – fra quelli in cui le equipe sono state confermate dall’anno scorso – presentare l’attività svolta partendo da una serie di suggestioni e temi offerti, tra cui la collaborazione con la scuola, il rapporto con le famiglie, la collaborazione fra educatori e formatori CNOS-FAP e il modo in cui ciascun Maker ha declinato l’apprendimento di competenze tecniche con il lavoro sulle competenze trasversali. I centri hanno così riflettuto mettendo in luce gli aspetti positivi e riusciti dell’esperienza vissuta l’anno scorso, ma anche elementi di criticità e aspetti da ripensare nella riprogettazione di quest anno.

A seguire sono stati presentati gli esiti del monitoraggio da parte di Rosita Deluigi dell’Università di Macerata sul percorso svolto, e si è tenuto un intervento di rilettura dell’attività dei Patti Educativi da parte di Valentina Sacchetto dell’Associazione Diskolé, che ha messo in luce gli elementi imprescindibili per un Maker.

A concludere la giornata il lancio del form sulla raccolta di bisogni e disponibilità per la progettazione della formazione e le presentazioni della timeline di avvio dei Maker e degli strumenti per la co-progettazione con le scuole e per il monitoraggio.

Si è trattato di un incontro molto ricco, dove sono emersi tanti elementi di connessione fra le esperienze dei centri e varie possibili piste di lavoro futuro.

Presso la realtà dell’oratorio salesiano San Luigi continuano anche d’estate le attività del progetto Labs to Learn. I ragazzi coinvolti si sono cimentati nella produzione musicale tramite 4 attività:

  • l’utilizzo del sintetizzatore e del campionatore;
  • l’approccio in prima persona ad un controller dj;
  • la sperimentazione degli strumenti musicali digitali tramite I-pad;
  • l’apprendimento tecniche musicali di base utilizzando strumenti analogici.

Di seguito qualche scatto:

Proponiamo il racconto della produzione di un cortometraggio, a cura di 8 giovani studenti della scuola media Peyron di 3 classi di 2°media, risultato dell’azione del Maker Lab presso l’oratorio salesiano del San Luigi di Torino.

Per saperne di più sul Digital Lab del San Luigi:

Che esperienza incredibile! Questa prima edizione sperimentale del Digital Lab volge al termine e, pare, con tanta soddisfazione da parte dei ragazzi che ne hanno fatto parte, ma anche dei loro insegnanti.

Non sapete di cosa si sta parlando? E allora scopritelo leggendo le prossime righe dove vi racconteremo come è nato un gruppo di 8 ragazzi di 3 classi di 2°media, appassionati delle tecnologie più innovative, e desiderosi di apprendere tutti i segreti di come si realizzano video, con poco ma di vera qualità!

Il Digital Lab è un laboratorio pieno zeppo di dispositivi tecnologici (pc, tablet, Ipad, videocamera, fotocamera, drone, e tanto altro…) che si trova all’Oratorio salesiano San Luigi e che ha aperto le porte per una mattina alla settimana a questi 8 ragazzi. Perché proprio a loro? Perché i loro insegnanti, i loro genitori e loro stessi hanno creduto alla possibilità che provare a “fare scuola” in maniera un po’ diversa dal solito li avrebbe motivati nel riconoscersi delle capacità nascoste e a prendere sul serio, con vero impegno, un percorso di creazione di un cortometraggio e magari, di riflesso, anche il loro percorso scolastico.

Ci sono riusciti? Beh lo abbiamo chiesto a loro…

In che cosa pensate che vi abbia aiutato a crescere il Digital Lab?

Vasile ha risposto così: “A prendermi le mie responsabilità e a darmi da fare; fare le riprese mi stancava abbastanza ma mi ha dato molte soddisfazioni.” Anche Alessandro ha avuto la sensazione che questo laboratorio lo abbia “aiutato a organizzare meglio il lavoro”. C’è chi invece, come Leonardo, ha imparato “quanta pazienza ci vuole per realizzare un cortometraggio” in tutte le sue fasi, dalla stesura dello storyboard, alla realizzazione delle riprese, fino al montaggio. Aly addirittura ora si sente “più maturo, riesce a fare meno casino”. Tutti si riconoscono anche delle abilità tecniche in più: adesso conoscono i nomi delle differenti inquadrature utilizzate nel cinema e di conseguenza a realizzarle maneggiando come si deve la videocamera. Marcus, come altri (Alessandro, Leonardo, …) sono orgogliosi di poter dichiarare che ora sanno come pilotare un drone ma anche tutte le regole e le accortezze per poter farlo volare in sicurezza.

Qualcuno di loro, per partecipare, riconosce di avere perso molto, magari ore di lezione della materia preferita, chi invece ore di quella materia su cui hanno un po’ di difficoltà e ciò li ha messi in una situazione svantaggiosa: gli tocca faticare il doppio per poter stare al passo coi compagni o peggio dover recuperare. Però tutti riconoscono che accogliendo questa proposta hanno guadagnato molto…

Leonardo: “Più sicurezza in quello che faccio”, Diego: “Nuove amicizie e nuove conoscenze”, Marcus: “Il bello di poter giocare a calcio o a basket durante gli intervalli”, Gianluca: “Più possibilità di scelta sui miei obbiettivi del futuro”, Aly: “Capacità tecniche informatiche”.

Parola ad Alessandro

Ciao, io sono Alessandro, uno degli otto componenti del gruppo e voglio parlarvi del percorso che ci ha portati alla realizzazione del video finale, il cortometraggio degli “8 Pazzi”.

Durante i primi incontri abbiamo testato le nostre capacità e conoscenze sul mondo digitale e seguito lezioni da parte di professionisti su tecniche, modalità di realizzazione dei video e l’utilizzo di alcuni strumenti (ad esempio il drone). Alla fine di alcune lezioni Lele e Rachele (un educatore e una studentessa volontaria) ci hanno proposto delle sfide a quiz (con Kahoot) per testare la nostra attenzione e interesse rispetto agli argomenti trattati, è stato molto divertente ma soprattutto stimolante.

Successivamente, abbiamo deciso il tema di quello che sarebbe stato il video finale del Digital Lab e da quel momento è iniziato il lungo processo di realizzazione. Siamo partiti con la stesura del soggetto, la creazione di uno storyboard e per concludere la parte più progettuale abbiamo scritto la sceneggiatura.

A questo punto abbiamo iniziato a fare le riprese, al Digital Lab, a casa e anche a Valdocco dove abbiamo passato una giornata diversa dal solito e ci siamo divertiti molto (mi sentivo un po ‘ un regista sul set di un film…). La parte più delicata del lavoro penso si possa riscontrare nel montaggio, dove tutto il materiale è pronto per essere assemblato; con l’aiuto di John e Vadim (due ex studenti della scuola di Valdocco, quindi professionisti nel campo) abbiamo realizzato il montaggio con alcuni programmi come ad esempio Adobe Premiere.

Quando in anteprima abbiamo visto il nostro cortometraggio, siamo rimasti entusiasti del lavoro che siamo riusciti a fare in così “poco tempo” e alla qualità del prodotto che abbiamo realizzato, spero che sia solo l’inizio di un lungo percorso che ci porterà a fare della nostra passione un lavoro o comunque a non smettere di coltivarla.

Parola a Rachele

Ciao mi chiamo Rachele, ho 23 anni, sono una studentessa di comunicazione e, conoscendo l’oratorio fin da bambina, quando Lele (educatore dell’oratorio) mi ha proposto di partecipare alla realizzazione di questo progetto non ho esitato un attimo nell’accettare.

In questo laboratorio sono stata il braccio destro di Lele e un supporto per i ragazzi; avendo studiato al liceo artistico e specializzandomi nel multimediale ho portato il mio sapere nel gruppo con l’obiettivo di aiutare e aggiungere interesse nei ragazzi.

Per me questi 8 ragazzi si sono rivelati tutti speciali, a modo proprio, con tanto da dare in tutti i sensi, sia a livello “lavorativo” sia a livello umano. Ho legato con tutti, dal più esuberante al più silenzioso instaurando con ognuno un rapporto speciale che, al termine di questa bella esperienza, mi dispiace veramente molto interrompere. Hanno mostrato interesse, partecipazione, ma soprattutto entusiasmo nel voler imparare cose nuove.

Partecipando ho dovuto talvolta saltare delle lezioni universitarie ma ho appreso e imparato cose che nessun corso e nessuna lezione mi potevano dare.

La buona notizia è che il Digital Lab continua anche al pomeriggio, chissà che qualcuno di loro non si riaffacci, magari portandosi con sé qualche nuovo amico della scuola Peyron!

Proponiamo anche un video interattivo con una simpatica presentazione del Team che ha lavorato per il cortometraggio:

Lunedì 30 maggio dalle ore 10:00 alle ore 13:00, presso la nostra sede di Torino Valdocco in Via Maria Ausiliatrice 32, si è tenuto un incontro di verifica, confronto e co-programmazione del progetto Labs to Learn, in merito alle azioni Metodo di Studio e Maker Lab.

È stata un’interessante occasione di scambio e confronto, sia per fare il punto sul lavoro svolto fin qui, sia per programmare insieme il prossimo anno scolastico.

Abbiamo messo in evidenza, con l’ausilio della dott.ssa Valentina Sacchetto (associazione Diskolè), i punti di forza del progetto e le criticità rilevate, attraverso un dialogo schietto tra educatori, insegnanti, presidi, psicologi e operatori del progetto.

Successivamente, abbiamo esaminato le risultanze delle attività di monitoraggio, condotte dalla professoressa Rosita Deluigi dell’Università di Macerata, e l’impatto delle azioni (dott.ssa Francesca Angolis di ASVAPP).

Una riflessione comune e un dibattito molto arricchente che ha gettato le basi per apportare i miglioramenti necessari al progetto, affinché il nostro agire risulti ancora più efficace nelle comunità locali, a vantaggio dei nostri ragazzi.

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Progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.